Quando ti dicono:- Sei proprio un pollo!
D'accordo ma che tipo di pollo? Allo spiedo, al forno, fritto, e poi di che tipo? Da batteria, nostrano, o da combattimento? Sono queste le verità che nessuno mai ci ha detto, e noi restiamo freddi, brancolando nel buio di una macelleria con le serrande abbassate, come un gallo disperso fra i riff di una chitarra funky.
Quando ti dicono:- Sei proprio un tonno.
D'accordo ma che tipo di tonno? Fresco, carpaccio, sott'olio, e poi di qualità, economico o scadente? Sono queste le verità che nessuno mai ci dice, e noi restiamo freddi, brancolando nel buio di una pescheria con le serrande abbassate, come un cormorano perso fra i suoi blues.
Quando ti dicono:- Tu sei un maiale.
Va benissimo, ma quale parte, precisamente. C’è la coppa, il prosciutto, la salsiccia, la gelatina e il fegato. C’è il maiale nero, quello olandese, il maiale “leggero” e quello “pesante”, che viene allevato soltanto in Spagna e in Italia, perché solo in questi Paesi viene prodotto il vero “prosciutto. Soltanto in Italia esistono oltre 25 tipologie di maiale. Sono queste le verità celate dietro la definizione di maiale, e noi restiamo digiuni, con tanta voglia di un buon panino con salsiccia, come degli zoticoni persi nella canicola di un’estate italiana.
E poi ti dicono:- Quello è proprio un cane.
Lo posso capire. Però, perché c’è sempre un però in questo periodo… che tipo di cane? Randagio, domestico, da guardia, un cane da caccia? Di che razza? Con o senza pedigree, con o senza le pulci? Croccantini o riso? Col pelo lungo o corto? Bastardo o cucciolone? Intelligente o scemo? Bukowski diceva di aver visto cani con più stile degli uomini, sebbene non molti cani abbiano stile.
Non so dire se è vero, so solo che ogni volta che un cane mi abbaia contro osservo con rammarico il mio pantalone scucito e penso:- Mi è andata bene anche questa volta. La prossima volta rinascerò gatto, ne sono sicuro. (D.G)
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