mercoledì 8 gennaio 2020

La catapecchia dai sogni infrangibili

"E' come il succedersi della sera alla mattina, del sonno alla veglia, della pioggia e del raccolto... una cosa va, l'altra viene e noi non ne conosciamo la ragione. Possiamo ben lavorare, lottare, penare, ma quello che facciamo è poca cosa: i grandi avvenimenti accadono all'infuori della nostra volontà, è così." (George Eliot)

Mi sveglio sempre troppo tardi per correre al meglio la mia strada, però non trovo mai il coraggio né il cinismo per andare a letto presto. Forse perché ritengo che la vita non è altro che un fluire da un punto imprecisato verso un ideale di speranza. Non vedo nessun punto, non vedo nessuna linea tracciata sulla sabbia che potrebbe condurmi giù verso questo amabile ruscello. Sai, la parola è come un torrente, solca le tracce nel terreno impuro, attraversa la mia mente lungo un soffio imperiture che scuote la mia coscienza e mi desta, nonostante io voglia solo abbandonare le mie spoglie, in questo piccolo giaciglio. Sento il rumore del fiume dietro casa, ma non riesco a scorgere il fluire delle vite che mi circondano. Eppure sta soffiando, come se volesse spazzare via il mio mondo.

Mi sveglio sempre troppo presto per iniziare a lavorare e per capire che il mondo, il mio mondo, gira al contrario. Vedo una porta sbattere dietro le mie spalle e anche se mi volto di scatto, non sono mai abbastanza veloce per farla restare aperta. Forse perché quella dannata porta non esiste, se non nella mia mente. Sai, la parola è come un tornado, che scuote tutto ciò che è resta alla sua portata. Nella mia mente si riduce a una piccola cartolina dall'inferno, di un disagio vissuto tra queste mura domestiche, nonostante io voglia solo rigenerare le mie membra, in un bagno di balsamo tonificante. Sento il rumore del fiume dietro casa, ma non riesco a scorgere il fluire delle vite che mi circondano. Eppure sta soffiando, anche se non c'è vento, fluisce: oltre la mia mente e il mio sentire.

Mi sveglio in tempo per vedere il primo sole, di una giornata che so già non sorriderà a noi piccoli cacciatori di sogni; a noi periferici idealisti, che ci siamo fatti carico di qualcosa più grande di noi stessi, della nostra comprensione. Forse questa nostra vita non è altro che uno strano esperimento. La visione distorta e malata di uno scienziato pazzo e un po' pasticcione, ma con un cuore grande, di certo molto più della sua esile conoscenza. Sai, la parola è una menzogna pronunciata da un dotto professorone, che non ha mai sofferto e sudato per un tozzo di pane. Nella mia visione tutto cade a pezzi o si perde nel diluvio; quando per la fretta dimentichi di chiudere la porta, ma adesso è troppo tardi tornare indietro. Perciò ora non puoi vedere se sei ancora in grado di vivere la tua vera vita, quella sognata e desiderata. Sta bruciando anche se il clima è gelido, divampa, oltre questa vallata di inutili rimpianti e di sogni infranti.

"Notte dopo notte, giorno dopo giorno, loro ti spogliano delle tue inutili speranze. Quanto più prendo tanto più ho, quanto più muoio tanto più vivo. Ho qualcosa in tasca che farà lacrimare gli occhi. Avevo cani che potrebbero farvi a pezzettini. Adesso sto girando intorno alla zona industriale, pago col sangue, ma non il mio." (Bob Dylan)

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