Intro - La catapecchia (dai sogni infrangibili)
Mi sveglio sempre troppo tardi per correre al meglio la mia strada, però non trovo mai il coraggio, né il cinismo per andare a letto presto. Forse perché ritengo che la vita non è altro che un fluire, da un punto imprecisato, verso un ideale di speranza. Non vedo nessun punto, non vedo nessuna linea tracciata sulla sabbia, che potrebbe condurmi giù, verso questo amabile ruscello. Sai, la parola è come un torrente, che solca le tracce nel terreno impuro, che ha attraversato nella mia mente. Sento un soffio imperituro, che scuote la mia coscienza e mi desta. Nonostante io voglia solo abbandonare le mie spoglie, in questo piccolo giaciglio. Sento il rumore del fiume dietro casa, ma non riesco a scorgere, il fluire delle vite che mi circondano. Sta soffiando, come se volesse spazzare via il mio mondo. Sta bruciando, ma non c'è nemmeno una scintilla, sta straripando, malgrado il letto del fiume sia in secca. In questo capodanno di ordinaria distopia.
Mi sveglio sempre troppo tardi per correre al meglio la mia strada, però non trovo mai il coraggio, né il cinismo per andare a letto presto. Forse perché ritengo che la vita non è altro che un fluire, da un punto imprecisato, verso un ideale di speranza. Non vedo nessun punto, non vedo nessuna linea tracciata sulla sabbia, che potrebbe condurmi giù, verso questo amabile ruscello. Sai, la parola è come un torrente, che solca le tracce nel terreno impuro, che ha attraversato nella mia mente. Sento un soffio imperituro, che scuote la mia coscienza e mi desta. Nonostante io voglia solo abbandonare le mie spoglie, in questo piccolo giaciglio. Sento il rumore del fiume dietro casa, ma non riesco a scorgere, il fluire delle vite che mi circondano. Sta soffiando, come se volesse spazzare via il mio mondo.
Uomini pensano, dettando il potere della legge sulla terra, di poterne disporre come vogliono. Lo stesso uomo, che ha già sfruttato a pieno
la sua stessa distruzione, come il primo passo sulla Luna, ha tracciato la rotta verso il
baratro imminente. Attraversare il mare per ingannare il cielo. Che forza di convinzione dovrà mai avere l'aria, dopo una
tempesta! Mi sento, a ragione, responsabile, di ogni singolo colpo battuto alle
porte, sul piano dei tavoli, di ogni brindisi, di coppie che sembrano
innamorate. Ho stima del mio passato, in confronto al mio avvenire, al domani
che verrà, che spazzerà via ogni incertezza dell'oggi. Presente e vivere
quotidiano. L'uomo delle montagne, ha già camminato sulle nuvole,
manipolato con facilità le folle, tessuto sogni e rammentato squarci di umanità, come fossero calzini bucati. Doppiato Sodoma e Gomorra, sposato sua sorella,
e scorto il baratro infinito attraverso una fornace fiammeggiante. A quale scopo, però?
Non c'è nulla di nobile, nell'essere superiore a un altro
uomo. La vera nobiltà, sta nell'essere superiore alla persona che eravamo fino a
ieri. I fuorilegge sono apriscatole nel supermercato della vita. Così vi guardo
dritto negli occhi, e comprendo che ognuno di voi è una creatura, che mai nella
storia del mondo è esistita prima... e mai nella storia del mondo esisterà
ancora. Il buio è innocenza più di quanto lo sia il giorno con le sue
lussuriose chimere. Il buio accomuna adulti e bambini, nell'innocenza del mondo
astrale. Nel sogno e nel buio, sperimentiamo continuamente, la nuda realtà della
nostra solitudine: “E' impossibile comunicare la sensazione che accompagna un
determinato periodo della nostra esistenza. E’ impossibile. Viviamo così come
sogniamo, da soli. E dopo il cielo si tinse del nero del suo perizoma. Mentre il
fumo di una sigaretta al mentolo invadeva l'aria e le mie tossine. A che scopo, però?
Parte I - Pr-ima d-e-l di-luvio (Pr-e-ludio)
Parte I - Pr-ima d-e-l di-luvio (Pr-e-ludio)
Dentro una cantina perpetua
di sconforto, c'è un animale solitario, a volte calmo e mansueto: non ha più la forza di
ribellarsi alla sua mattanza. Con passo sinuoso riempie la stanza; e qui mi domando:- Dove va la
fiamma di una torcia incandescente, quando il vento gelido la spegne? Luci
nell'oscurità, candele perdute, sfrigolano nel vento. Le anime scomparse, ritornano
alla pace. Eppure non conosce dimora questa inquietudine, né gioia o dolore, in
questo orgoglio di spine scadute. La notte è una cosa già sfumata, nelle
luci dell’alba. La notte è un giaciglio per bari, impostori, vigliacchi e
disertori. La notte è andata via, e non c’è più nessun rifugio. Non è mai
stato il mio dovere rifare il mondo da capo, né è mia intenzione suonare una
carica di guerra, poiché io ti amo più di tutto, con un amore che non cede. E se
esiste l'eternità ti amerò anche lì!
Sei solo un casinista, un disfattista, un assurdo
provocatore, un creatore di fake news, uno spezza cuori, uno spezza schiene, che
non lascia pietre rialzate. Puoi essere attore in una trama discutibile, ma sai
essere anche tutto quello che ti pare. Fino a quando non sarai solo lo sbaglio
di qualcun'altro, e finalmente imparerai la lezione!
Mi sveglio, in tempo per vedere il primo sole di una giornata, che so già non sorriderà a noi piccoli cacciatori di sogni. Noi, periferici
idealisti, ci siamo fatti carico di qualcosa più grande di noi stessi, e
della nostra comprensione. Forse questa nostra vita non è altro che uno strano
esperimento, di uno scienziato pazzo e un po' pasticcione, ma con un cuore
grande, certo molto più della sua esile conoscenza. Sai, la parola è una
menzogna, pronunciata da un dotto professorone, che non ha mai sofferto né sudato, per un tozzo di pane. Nella mia visione tutto cade a pezzi o si perde nel
diluvio. Quando per la fretta ti dimentichi di chiudere la porta, ma ormai è troppo
tardi tornare indietro e vedere se sei ancora in grado di vivere la tua vera
vita. Quella sognata e desiderata. Sta bruciando anche se il clima è gelido,
divampa oltre questa vallata, di inutili rimpianti e sogni infranti.
Bombe e cannoli, panettoni di circostanza, gas e
lacrimogeni, lucchetti, profili Instagram di merda. Cocktails, molotov,
influencer: si nascondono e si celano dietro ogni tenda. Giudici falsi di cuore, muoiono nelle ragnatele di spiriti fiammeggianti, che essi stessi avevano
tessuto e sostenuto. Ma adesso è solo questione di tempo, prima che scenda la
notte.
Parte II - Aspettando (il capodanno distopico)
Tu hai deviato la marea e hai insegnato ai miei occhi a vedere. Il fatto di essere accanto a te è una cosa naturale per me, e non potrei mai
lasciarti andare. Non importa cosa accada, poiché ti amo più che mai, ora che il
passato è andato. Il motivo che è tuo è mio da suonare, su questa terra, lo
suoneremo al meglio, costi quel che costi. Quello che è perduto è perduto, non
possiamo recuperare ora, ciò che è andato perso nella piena in questo distopico, roboante, capodanno peppariano.
C’è silenzio capace di spaccare vetri e di far vibrare
le molle di un umido materasso. Ai confini del mondo. E’ come se la mia anima vagasse,
cruda senza il mio permesso, estremo atto di provocazione di umana commedia per
un onesto commensale di questa cosa che chiami vita. Ogni cosa avanza nella
notte sorretta dall'oscurità, un ambiguo senso di vuoto ci rende liberi e
prigionieri nello stesso tempo e io mi ritrovo solo in questa camera dell’Hotel
Europa, a contemplare i barbagli della notte. Attraversare la vita, per ingannare la morte. Strange days have found us / Strange days have tracked us down. They’re going to destroy our casual joys.
Parte III - Capodanno (distopico)
Parte III - Capodanno (distopico)
Nel fumo del crepuscolo, su di un
cavallo da guerra bianco latte, l'Arciere folle ha scolpito i tuoi lineamenti. Riposi
nei campi, addormentato accanto alle stelle, con un cagnolino che ti lecca il
viso.
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