GUIDA ALL'ASCOLTO DI VAN MORRISON | DISCOGRAFIA ESSENZIALE
Divagazioni Morrisoniane - Un'idea di Dario Greco
GUIDA ALL'ASCOLTO DI VAN MORRISON | DISCOGRAFIA ESSENZIALE
Divagazioni Morrisoniane - Un'idea di Dario Greco
Da qualche mese su Intertwine sono state introdotte le classifiche e, come promesso, l’autore con maggiore
seguito viene intervistato, per permetterci di conoscerlo meglio.
Ad ottobre è stato il turno di
Emanuele Visciglio, a novembre “la palla” è passata a Simone Paparazzo, mentre
a dicembre è toccato a Pasquale Aversano (in arte Skull) parlarci di lui.
Il “primo miglior autore” del
2017 è stato Dario Greco, un autore un po’ fuori dalle righe, come
quest’intervista che sta per iniziare.
1) Ciao
Dario, prima di tutto complimenti per il titolo di “autore del mese”. Le tue
storie non sono mai banali, a partire dai titoli. Qual è quella a cui sei più
legato?
Senza doverci pensare il primo che
scrissi per Intertwine, Listen to the Autumn – Ascoltare l'autunno. E' quello
di cui vado più fiero e sono soddisfatto anche del risultato finale. Sai, mi
piace molto Van Morrison, come musicista, e credo di avergli reso un omaggio davvero
sentito. Poi sicuramente non è stato difficile per me scrivere quel testo, dato
che il tema scelto era davvero nelle mie corde, e non intendo solo a livello
musicale. L'autunno ormai da qualche tempo è la mia stagione preferita
dell'anno. Quella che più mi rappresenta ed è fonte di ispirazione per quello
che faccio, non solo in termini di scrittura creativa. Anche emotivamente,
spiritualmente.
2) Scrivi
tanto, sia per passione che per lavoro. Ma di sicuro fai anche altro nella tua
vita. Raccontaci il Dario Greco che non è online.
Vuoi la mia giornata tipo? Durante la
settimana passo molto online, almeno durante le ore d'ufficio. La sera spesso
esco e dato che Cosenza è una città che offre molto, pur non essendo molto
grande, mi divido tra le mie passioni principali, che sono il cinema e la
musica. Abbiamo qui una scena piuttosto ricca e varia, musicalmente. Ci sono
alcuni locali che fanno musica dal vivo da diversi anni e con una certa
fortuna. Anche il circuito alternativo dei teatri funziona molto bene. Grazie a
organizzatori e promoter capaci di sfruttare al meglio un humus culturale
sempre più ricco. In questi anni è cresciuto sempre più un movimento artistico
e di laboratori dove convivono le principali discipline, tra cui teatro, produzione
video, scrittura creativa e naturalmente la musica dal vivo. Sicuramente
conoscerai Brunori Sas, che è ormai il nostro orgoglio cittadino. La mia vita
offline si divide tra tutto questo, con un occhio di riguardo ad amici,
famiglia, (sono due volte zio) e al territorio a cui sono legato nel
profondo.
In teoria sarebbe difficile rispondere
a una domanda del genere… diciamo che mi vedrei bene nei panni di qualche
scoppiato tipo John Goodman ne Il Grande Lebowski, oppure in una scena di un
film di Tarantino tipo Le iene, dove faccio una discussione sui pezzi di
Madonna periodo Papa don't preach. Però grazie al mio amico Leo che mi ha
voluto come attore nel suo corto Underpants (ancora inedito) ho potuto
realizzare una citazione a Paura e delirio a Las Vegas, e precisamente alla
parte del Dottor Gonzo, interpretata da Benicio del Toro. Te la sparo grossa,
ora. La scena finale e definitiva è quella dei Blues Brothers quando John Belushi
si giustifica dicendo che non è stata colpa sua se non è potuto andare al suo
matrimonio, quella sarebbe perfetta. In più penso mi rappresenterebbe alla
perfezione.
4) Passiamo al lato pratico della scrittura. Da cosa trai ispirazione per le tue storie? E qual è il momento della giornata in cui preferisci scrivere?
5) Hai
un genere e uno scrittore preferito? Ultimo libro letto?
6) Nella
tua ultima storia su Intertwine (“La tavola pitagorica della natura”) ad un
certo punto si legge “La felicità è un bambino che sale su un letto disfatto in
un pomeriggio pigro e appiccicoso. La felicità è nuda come l’amore che lui non
sa più nascondere”. È una definizione di felicità data legata a un momento
specifico o secondo te si può generalizzare?
Ho tratto ispirazione da una scena reale a cui ho avuto la fortuna di assistere. Ero a casa di amici, come ospite. Faceva un gran caldo, e la scena è esattamente così come la descrivo. Ho pensato fosse una bella metafora da utilizzare per un brano di quel tipo. La trovo efficace e al contempo piuttosto veritiera. Sai, per me è molto più importante questo, la verità, l'impronta di quello che fluisce. Sono un grande appassionato di Kerouac e in generale della beat generation. Ciò che conta maggiormente è il realismo. Scrivere e raccontare quello che vediamo, tocchiamo, siamo. Credo sia questo il compito di un bravo scrittore. Poi, naturalmente uno ci prova e non sempre ci riesce. Ma è un discorso molto complesso, presumo.
7) Sei
un autore che si muove molto sia nell’ambito digitale. Cosa apprezzi
maggiormente di Intertwine? E come pensi ti sia servita finora (e ti servirà)
la nostra piattaforma per la tua carriera da autore/scrittore?
Ci sono diverse cose che apprezzo di Intertwine. Per questo motivo, quando posso, scrivo e pubblico per la vostra piattaforma. Mi piace come è stata concepita e ideata e come la gestisci in ottica di social-digitale. Credo non sia facile, oggi, realizzare un prodotto del genere. Il livello di interazione e di intreccio tra le varie parti, lo trovo affascinante e al contempo stimolante. La scrittura condivisa, il raccontare e raccontarsi insieme agli altri. Credo sia una bella sfida, che vale la pena di tentare. Scriviamo anche per gli altri e con gli altri. E' importante, penso. Non ho ancora ragionato in termini di carriera. Sai, pur scrivendo da molti anni, mi sono deciso a pubblicare tardi. Non mi considero un vero autore/scrittore, perché non penso di possedere le qualità né le capacità per vivere facendo questo. Come web writer, invece, che è la mia professione, poter utilizzare questa piattaforma è stato davvero molto coinvolgente. Mi piace avere un confronto immediato, di quello che faccio. Il web offre grandi potenzialità a chi oggi si mette in gioco. Ed è quello che faccio, principalmente. E poi far parte di Intertwine è un ritorno alle origini, perché in pratica con To Be Pop, Pè Provocà e Noigiovani è quello che avevo già tentato, con risultati alterni.
8) Un motivo per cui le persone dovrebbero raccontare una storia?
Oh, ma poi comunque con queste domande ho fatto un po’ la figura dell’autore serio, mi fai dire anche qualche “ciotia” delle mie, ora? Qualcosa in stile “quel pazzo di Dario Greco”, intendo. Vabbè, sarà per la prossima volta. Un saluto a tutti e a presto, su Intertwine!